Minorenni maltrattati in una casa famiglia “Lager”. E’ arrivata l’assoluzione. Al via il ricorso!

E’ uno schifo! L’epilogo di questa vicenda non è solo triste, ma è sconcertante. Partiamo da qualche considerazione e dall’esposizione dell’accaduto nel lontano 2012. Già qui avrei da dire, perché in merito ad una vicenda umana così seria bisognerebbe tenere come priorità la velocità di intervento, con processi molto rapidi.

Dagli anziani, dai disabili arriviamo anche ai minori maltrattati. Perché ne parlo? Perché anche loro sono esseri umani da tutelare e proteggere, perché privati delle condizioni di vita ottimali e consone, ma soprattutto meritevoli.

Bambini già pieni di ferite psicologiche che speravano nella quiete dopo tanta tempesta, ma in verità così non è stato. La disabilità psicologica provocata da tanti abusi mi ha fatto sentire in diritto di parlare di loro nella speranza di migliorare le loro vite. Speriamo nella giustizia, ma soprattutto che tutto ciò sia da monito per il futuro; non vorrei che altri bimbi subissero tutto questo.

Io lo leggo come un chiaro accanimento verso delle creature che sicuramente e non per colpa loro vivono una condizione problematica. Dovrebbero vivere spensierati, felici per la loro giovane età; giocare, essere amati ed educati.

Io ero rimasta che le case famiglia dovevano essere istituti protetti, dove accogliere i numerosi minori che arrivano da situazioni famigliari e di vita davvero difficili. Me lo sono detto da sola:“dovrebbero”; il luogo che dovrebbe assomigliare il più possibile ad una famiglia, nell’attesa che quella vera arrivi in fretta per godersi un po’ quella parte di vita dove sarebbero un tutt’uno con mamma e papà. Continua a leggere

Nuovo ISEE da rifare! Il Governo incassa una bella bocciatura dal Tar del Lazio

Ogni tanto la giustizia c’è. Il Tar del Lazio pronunciandosi contro il nuovo ISEE, in vigore da gennaio, ha dimostrato che tutti quei famigliari e disabili che hanno presentato ricorso non sono dei pazzi visionari.

Cari Governanti, ci avete provato; ancora una volta volevate calpestarci, ma per stavolta vi è andata male. Non dovete prendervela, generalmente ogni cosa viene fatta a vostro favore; per una volta abbiate la giusta dignità di incassare senza polemiche. Non starete mica pensando, cosa che fate poco e male, di fare ricorso al Consiglio di Stato, vero? Non vi conviene ricoprirvi ulteriormente di ridicolo; questo è un consiglio, quindi riflettete”.

Ecco come si è espresso il Tar:”Pensioni di invalidità e indennità di accompagnamento percepite in ragione di una disabilità accertata non costituiscono “reddito”, ma “compensazioni” di condizioni di svantaggio, anche economico”.

La sentenza è chiara. Secondo i giudici:”non è dato comprendere per quale ragione, nella nozione di reddito, che dovrebbe riferirsi a incrementi di ricchezza idonei alla partecipazione alla componente fiscale di ogni ordinamento, sono stati compresi anche gli emolumenti riconosciuti a titolo meramente compensativo e/o risarcitorio a favore delle situazioni di “disabilità”, quali le indennità di accompagnamento, le pensioni Inps alle persone che versano in stato di disabilità e bisogno economico, gli indennizzi da danno biologico invalidante, di carattere risarcitorio, gli assegni mensili da indennizzo (come da leggi n. 210/92 e 229/05). Tali somme, e tutte le altre che possono identificarsi a tale titolo, non possono costituire “reddito” in senso lato né possono essere comprensive della nozione di “reddito disponibile” di cui all’art. 5 del Decreto Legge n. 201/2011, che proprio ai fini di revisione dell’Isee e della tutela della disabilità, è stato adottato”.

Deve esserci un punto fermo, oltre alla malattia, nella vita di un malato e dei suoi cari; non trovate?

Sono quindi state accolte due richieste davvero fondamentali per la tutela della disabilità e dei suoi diritti. Sono i ricorsi presentati da diverse associazioni: dall’Utim (Unione per la tutela delle persone con disabilità intellettiva) di Torino al raggruppamento nazionale Coordinamento disabili Isee No Grazie. Perché si è arrivati al tribunale? Di sicuro non per divertimento, perché in verità è stato l’ennesimo stress emotivo per famiglie e malati, ma semplicemente perché con il dialogo (vedi gli esempi del passato) non si arriva da nessuna parte. Qualcuno deve impugnare con forza la situazione e loro lo hanno fatto x tutti noi.

La prima è quella che annulla la parte dell’articolo che inseriva tra i redditi anche le indennità a sostegno della disabilità; la seconda è quella che cancella la discriminazione tra disabili minorenni e maggiorenni disegnata con franchigie differenti. In pratica, chi riceve indennità a causa di una disabilità grave sarebbe risultato in molti casi “ricco”, per cui avrebbe perso il diritto alle prestazioni necessarie.

Ma qualcuno del Governo ha riflettuto prima di promuovere, perché questo ha fatto da gennaio, una ulteriore discriminazione tra disabili minorenni e maggiorenni? E’ ridicolo! Sono sempre pronti a incentivare cattivi comportamenti oltre ad alimentarli già con la presenza di numerosi falsi invalidi.

Ho appreso della sentenza dal Corriere della Sera e poi dal Redattore Sociale ho letto la testimonianza di Chiara Bonanno e ho deciso di riportarvi il suo pensiero rivolto al nostro Governo:” Invece di insultarci considerandoci degli evasori, tra l’altro, le persone con disabilità gravissima che vivono in casa sono le più controllate, dovrebbero chiederci scusa“. E’ ancora lei ha dichiarare:“Il nuovo ISEE ci avrebbe considerati falsi invalidi”.

Sono fiera di questa frase, perché mi trova perfettamente concorde. E’ vero che i disabili sono molto tartassati e pressati dai controlli più disparati, sempre per colpa dell’esistenza dei “furbetti”; i tanti falsi invalidi creati ad arte, con lo stampino, dallo Stato con la certezza di una “devozione” permanente.

Ora la realtà dei fatti è questa. L’ISEE sbagliato è già entrato in essere e questo è un grave problema: c’è già chi ne ha fatto uso per richiedere determinati interventi, quindi tutto calcolato sbagliato e ora? Chi darà la risposta giusta? Quello vecchio non c’è più e quello nuovo è carta straccia. Ora, chi in questo momento ha bisogno di accedere a un servizio che cosa deve fare? In base a quale Isee gli erogheranno il servizio? Non lo farete mica attendere fino ad una vostra ennesima decisione e successiva messa in essere, vero? Questo comporterebbe lungaggini burocratiche che non collimano con le urgenti e indispensabili esigenze dei disabili. E poi sinceramente l’errore è stato il vostro e noi non dobbiamo andarci di mezzo: erogate i servizi e accollatevi le spese a titolo di risarcimento per il disturbo arrecatoci.

Per esperienza so che lo Stato non starà zitto a guardare e subire, quindi orecchie aperte per quello che vorrà mettere in atto ora; c’è sempre un modo per creare danno e loro ne sono i maestri. Non mi interessa se sembra che pecco un po’ troppo di superbia, ma ecco un altro consiglio per chi siede su quelle belle e comode poltrone: invece di arrampicarvi sugli specchi, perché non cogliete l’occasione di ammettere che calpestate tutti e sempre, come zerbini inutili e vi mettete a rivedere per benino l’ISEE; sono sicura che si può fare di meglio, molto meglio, però fate attenzione perché, date le vostre abitudini, è più facile fare di peggio, quindi non dovete lasciarvi distrarre.

Noi, tenaci e costanti siamo sempre qui a supervisionare tutto, per evitare che arriviate all’irreparabile e prima o poi sarà così; ci sarà il punto di non ritorno, dove nessuno potrà mettere una pezza e invertire la rotta. Speriamo solo di arrivare sempre in tempo.

 

Autismo e vaccini: mamme e papà d’Italia che si prendono la rivincita!

Da sempre in Italia, genitori, mamme e papà vengono trattati quasi come pazzi visionari a denunciare che i figli nati sani sono diventati disabili per una strana correlazione tra vaccino e autismo. Non sono genitore, ma credo non sia semplice apprensione pensare che in un bambino così piccolo, tre, cinque e undici mesi, questo è il periodo nel quale occorre sottoporre i propri piccoli a vaccinazione, qualcosa sia andato storto. Finalmente, per la prima volta nel nostro Paese, questo modo di pensare si è davvero ribaltato.

Sentenza epocale che avrei preferito avesse una risonanza maggiore; è davvero importante per dare il giusto peso a chi dovrebbe avere le competenze per tutelare la nostra salute. La sentenza si è pronunciata così:”Nesso causale, tra l’iniezione del vaccino esavalente Infanrix Hexa Sk (prodotto dalla multinazionale Glaxo Smith Kline)  e l’autismo”. Si tratta del farmaco che le Asl italiane somministrano ai bimbi per l’adempimento dell’obbligo vaccinale. Sento già il brusio della gente:”Tutto qui?”. No, il Tribunale del lavoro di Milano, con un verdetto firmato dal Giudice Nicola di Leo, stabilisce un indennizzo non una-tantum, bensì un assegno bimestrale per tutta la vita. Riceverà quindi un importo che sarà calcolato a partire da una base di 1.683 euro, più un indennizzo una tantum.

Inizialmente si poteva parlare di ragionevole dubbio nelle persone coivolte, ma adesso, da oggi, grazie ad una reale sentenza, rappresenterà un precendente importante. Nella sentenza viene “acclarata la sussistenza del nesso causale tra tale vaccinazione e la malattia”.  E ancora dalla perizia del medico legale Alberto Tornatore, nominato dal Tribunale, risulta che è probabile, in misura certamente superiore al contrario che il disturbo autistico del piccolo sia stato causato, o almeno concausato, sulla base di un polimorfismo che lo ha reso suscettibile alla tossicità di uno o più ingredienti (o inquinanti) dal vaccino Infanrix Hexa Sk. Continua a leggere