E’ uno schifo! L’epilogo di questa vicenda non è solo triste, ma è sconcertante. Partiamo da qualche considerazione e dall’esposizione dell’accaduto nel lontano 2012. Già qui avrei da dire, perché in merito ad una vicenda umana così seria bisognerebbe tenere come priorità la velocità di intervento, con processi molto rapidi.
Dagli anziani, dai disabili arriviamo anche ai minori maltrattati. Perché ne parlo? Perché anche loro sono esseri umani da tutelare e proteggere, perché privati delle condizioni di vita ottimali e consone, ma soprattutto meritevoli.
Bambini già pieni di ferite psicologiche che speravano nella quiete dopo tanta tempesta, ma in verità così non è stato. La disabilità psicologica provocata da tanti abusi mi ha fatto sentire in diritto di parlare di loro nella speranza di migliorare le loro vite. Speriamo nella giustizia, ma soprattutto che tutto ciò sia da monito per il futuro; non vorrei che altri bimbi subissero tutto questo.
Io lo leggo come un chiaro accanimento verso delle creature che sicuramente e non per colpa loro vivono una condizione problematica. Dovrebbero vivere spensierati, felici per la loro giovane età; giocare, essere amati ed educati.
Io ero rimasta che le case famiglia dovevano essere istituti protetti, dove accogliere i numerosi minori che arrivano da situazioni famigliari e di vita davvero difficili. Me lo sono detto da sola:“dovrebbero”; il luogo che dovrebbe assomigliare il più possibile ad una famiglia, nell’attesa che quella vera arrivi in fretta per godersi un po’ quella parte di vita dove sarebbero un tutt’uno con mamma e papà. Continua a leggere