La colpa di essere anziani ripagata con una notevole dose di violenza fisica e verbale.

Anziani picchiati,denigrati, umiliati e derubati nel loro intimo dagli operatori Asl di una residenza che avrebbe dovuto accudirli.

Per l’ennesima volta siamo tutti sconcertati, ma assolutamente non sorpresi. Triste a dirlo ma sembra che a questi atteggiamenti ci hanno proprio abituato e il problema più grosso è che ogni volta non è mai il momento buono per porvi rimedio! Si vuole forse aspettare che anche solo un anziano, con il suo fragile corpo, muoia sotto le torture inflitte dagli operatori?

La casa di riposo, dopo l’intervento del giudice, è stata ridotta negli organici ed è stata intanto affidata a dieci infermieri trasferiti dall’ospedale Santo Stefano e a venti operatori (estranei all’indagine) della Astir, lo stesso consorzio presso il quale lavorano le persone colpite dall’ordinanza cautelare. Inoltre prenderanno servizio nella struttura trenta addetti della Federazione Regionale delle Misericordie.

E qualcuno ci dirà che fine faranno gli autori di queste brutali violenze? Ecco il vero problema; dove finiranno? Abbiamo il diritto di sapere quale sarà la loro occupazione futura dopo aver pagato come si deve per ciò che hanno fatto. Questi operatori, da subito, non dovrebbero più essere definiti tali e soprattutto esclusi da sistema di assistenza alle persone; forse un lavoro non prettamente legato alle persone sarebbe l’ideale.

Quotidiani locali (Prato) e nazionali hanno scritto di quanto accaduto. Tutti concordi con il desiderio che venga fatta chiarezza, ma soprattutto giustizia. Il coinvolgimento è notevole; un comitato di cittadini di Narnali con alcuni componenti dell’Associazione culturale Narnali hanno pensato di organizzare una fiaccolata per giovedì16 luglio (se arriverà il nullaosta della Questura) alle ore 21 con partenza dalla Misericordia e arrivo alla Rsa per esprimere solidarietà alle vittime di questi soprusi e ai loro familiari e per chiedere pene esemplari per i responsabili. Inoltre è partita una raccolta firme sul portale Change.org per chiedere il licenziamento dei nove dipendenti di Asl e Astir indagati per aver maltrattato gli anziani nella casa di riposo ed a oggi sospesi dal lavoro. Complessivamente gli indagati sono 17. La petizione è indirizzata alla direttrice sanitaria Simona Carli ed è stata promossa da un pratese. Gli ultimi aggiornamenti in merito sono che Astir è pronta dopo la sospensione a licenziare i 7 operatori, ma le sigle sindacali pongono delle perplessità in merito; agli altri 7 operatori indagati e non sospesi sono state assegnate le ferie.

Questa enorme presa di posizione delle persone dovrebbe fare riflettere. La cosa importante è che non ci facciano assistere al solito rimpallo di responsabilità dati i più organi coinvolti. La colpa è per forza di cosa di qualcuno, quindi spero che la magistratura provveda ad una corretta imputazione di colpa, nelle giusta e corretta misura Continua a leggere

Cara Sofia non sei sola, la tua battaglia è ormai di tanti!

La storia di Sofia ormai la conosciamo tutti e davvero in tanti si sono presi a cuore le sofferenze della bimba, ma anche dei Suoi genitori.

La rete, in particolare facebook, ha dato vita ad un tam tam di condivisioni per far arrivare molto lontano il problema delle cure con cellule staminali. Il caso di Sofia è solo uno degli esempi di cure negate in primis dal Ministero della Sanità e poi anche dalla Giustizia. Con il Ministro sarebbe bello confrontarsi con buone argomentazioni, invece con la giustizia posso solo ricordare la scritta impressa nei tribunali: “La legge è uguale per tutti”; dovrebbe essere applicata e non solo messa in bella mostra, per ricordarci che siamo un paese democratico.

In merito ricordo il traguardo positivo, di cui è stata data notizia ieri; grazie al tribunale di Pesaro, a un collegio di tre magistrati, Federico, di Fano, di soli 26 mesi può iniziare le infusioni di cellule staminali con metodo Stamina, presso gli Spedali di Brescia.

Proprio attraverso i nuovi canali di informazione mi sono imbattuta anche nei pareri sfavorevoli a queste cure; è corretto ricordare anche questa parte del paese, proprio in nome della democrazia. Io credo di aver fatto capire chiaramente la mia posizione e nè me ne pento, nè cambierei la mia idea in merito.

Nei miei precedenti articoli ho chiesto più volte, rivolgendomi direttamente al Ministro Balduzzi, di dare qualche spiegazione dettagliata, reale sul perchè tanto accanimento nel negare questo trattamento. Qualunque cittadino credo veda assolutamente come necessità, quella di sapere cose concrete. Il fatto che terze persone decidano sulla vita o sulla morte non è, per le persone comuni, da sottovalutare, anzi! Continua a leggere