Minorenni maltrattati in una casa famiglia “Lager”. E’ arrivata l’assoluzione. Al via il ricorso!

E’ uno schifo! L’epilogo di questa vicenda non è solo triste, ma è sconcertante. Partiamo da qualche considerazione e dall’esposizione dell’accaduto nel lontano 2012. Già qui avrei da dire, perché in merito ad una vicenda umana così seria bisognerebbe tenere come priorità la velocità di intervento, con processi molto rapidi.

Dagli anziani, dai disabili arriviamo anche ai minori maltrattati. Perché ne parlo? Perché anche loro sono esseri umani da tutelare e proteggere, perché privati delle condizioni di vita ottimali e consone, ma soprattutto meritevoli.

Bambini già pieni di ferite psicologiche che speravano nella quiete dopo tanta tempesta, ma in verità così non è stato. La disabilità psicologica provocata da tanti abusi mi ha fatto sentire in diritto di parlare di loro nella speranza di migliorare le loro vite. Speriamo nella giustizia, ma soprattutto che tutto ciò sia da monito per il futuro; non vorrei che altri bimbi subissero tutto questo.

Io lo leggo come un chiaro accanimento verso delle creature che sicuramente e non per colpa loro vivono una condizione problematica. Dovrebbero vivere spensierati, felici per la loro giovane età; giocare, essere amati ed educati.

Io ero rimasta che le case famiglia dovevano essere istituti protetti, dove accogliere i numerosi minori che arrivano da situazioni famigliari e di vita davvero difficili. Me lo sono detto da sola:“dovrebbero”; il luogo che dovrebbe assomigliare il più possibile ad una famiglia, nell’attesa che quella vera arrivi in fretta per godersi un po’ quella parte di vita dove sarebbero un tutt’uno con mamma e papà. Continua a leggere

Per Sofia è arrivato l’ok del giudice di Livorno, ma la battaglia dei diritti continua

Eccomi qui a dare una bella notizia a tutti Voi e soprattutto a ringraziarVi per il sentito sostegno nei confronti della piccola Sofia e dei Suoi genitori.

Il quotidiano La Nazione Firenze ci rende tutti partececipi della bella notizia: Sofia, la sua mamma e il suo papà hanno vinto una importante battaglia. Fidatevi che non è cosa da poco, soprattutto davanti ad una malattia che ancora non c’è possibilità di vincere, la leucodistrofia metacromatica che, lo voglio ricordare, ha sconvolto la vita di Sofia ad un anno e mezzo di età.

La mamma di Sofia, Caterina Ceccuti è felice di farci sapere che il giudice di Livorno, Francesca Sbrana, ha accolto il loro ricorso d’urgenza con un provvedimento che garantisce a Sofia il completamento della cura agli Spedali di Brescia, con protocollo Stamina.

Il ricorso era stato presentato al Tribunale di Livorno, città dove i genitori sono stati costretti a prendere la residenza perchè, a Firenze il giudice aveva negato le cure per la loro bambina.

Non si può ancora dire che tutto è completamente concluso perchè il 2 aprile si terrà davanti al giudice il confronto tra le parti, ovvero si discuterà il merito del ricorso. Comunque, per Caterina Ceccuti già con questo pronunciamento il giudice ha autorizzato il prelievo di cellule a cui lei stessa sarà sottoposta nei prossimi giorni, per preparare le nuove infusioni per Sofia e, quindi, il completamento del ciclo di cure. Continua a leggere