Ciao Chiara, mi permetto di scrivere questa lettera, perché ne sento l’esigenza come donna, come disabile e soprattutto come essere umano dimenticato dallo Stato italiano e per assurdo la colpa non è neanche mia, ma di una schifosa malattia. Penso che ti aggiungi agli innumerevoli senza colpa… eppure sono/siamo decisamente invisibili…
Non ho passato quello che tu hai tragicamente vissuto, ma entrambe ci troviamo nello stesso limbo; siamo dentro al tunnel buio della disabilità e tu ancor peggio ti ritrovi a vedere, a breve distanza, violati i tuoi diritti di persona, essere vivente con una violenza inaudita per ben due volte. Ho letto la tua storia e spero che in tanti abbiano fatto lo sforzo di conoscerti, almeno questo, ma non ti garantisco che possano capirti. Sono giunta alla triste realtà che nessun estraneo può davvero farlo, anche perché ci vuole un alto livello di buona volontà. Le persone comuni non sono pronte a soffrire per qualcosa che non gli attraversa il corpo o l’esistenza, figurati le Istituzioni! Lo Stato viene definito, impropriamente, un organo supremo, ma come vedi e soprattuto, come sta toccando con mano il tuo caro papà, ha poca consistenza e tanto vuoto al suo interno.
La tua realtà attuale quale è? Ricopri una posizione assai scomoda per essere gestita dai poteri forti, da una società cieca, sorda e il più delle volte troppo sopra le righe. Sai Chiara, fa male e ho paura a dirti che sentirai delle voci che ti diranno “Amen” è andata così, è viva e ora cosa vuole dal mondo? Mi fa davvero incazzare pensare che queste cose tuo padre le sta sentendo e affrontando.
Era febbraio 2014, quindi un tempo troppo lungo per un dolore così grande che però è ancora vivo e lo sarà per sempre. Qualcuno si accaparra il diritto di ammazzarti di botte, con crudeltà e freddezza sperando, magari, di ucciderti con un livello di sofferenza disumano, da brividi!!! Che schifo (sentenza con pena ridotta)!
Il perdono è da buon cristiano, ma per un essere umano può essere troppo; non so se tu o tuo padre siate pronti a questo passo e penso che nessuno debba e possa giudicare. Ho letto le affermazioni, gli sfoghi di tuo padre, Maurizio, e non si può fare altro che stare in silenzio perché ogni parola sarebbe di troppo e fuori luogo.
E adesso? Ci sei, sei viva, ti sei aggrappata con tutta te stessa a questa vita, ad una nuova vita, senza dubbio più difficile e dura, ma cavolo ce l’hai fatta e ancora una volta qualcuno si può permette di mettersi tra te e l’esistere, il vivere, con una leggerezza che è a dir poco imbarazzante? La struttura Santa Lucia si è già operata andando ben oltre i tempi in cui poteva occuparsi di te ora devi fare ritorno a casa. Sembra un fatto normale, ma in realtà non lo è.
Quale casa? La piccola casa di tuo padre non è più adatta a te e l’intervento dello Stato? Normalmente se non sei miliardario devi chiedere agli organi preposti, ma le risposte sono sempre le stesse: non ci sono i presupposti, non rientri negli schemi previsti, negli standard… Allora questo da’ da pensare che sei una “cosa unica”, loro arriverebbero a definirti così. Data la tua unicità non si può fare nulla, neanche regole o leggi uniche?
Se non sei ricco, davanti ad un caso così, che potrebbe, mi auguro di no, verificarsi ancora, mi aspetterei e appoggerei l’unicità iniziale e non mi offenderei per l’estensibilità ad altri. Non vedrei, nel creare un precedente di tale portata, nulla di scabroso e abominevole. Lo Stato anche qui ha paura di dire la sua? Da troppo tempo ci si batte per non fare arrivare i disabili così giovani, con una vita davanti, in una casa di riposo per anziani. Attenzione: nulla contro i nostri nonnini, ma Chiara, come altri, va aiutata a migliorare per riprendersi tutta la sua vita e rifarsene una nuova, credo proprio che lo meriti.
Chiara purtroppo la realtà è che allo Stato l’interesse per ciò che ti è successo dura un momento e poi già si occupano di qualcosa d’altro, ma sempre in modo poco concreto. Interpellarlo per risolvere le tue problematiche è giusto, ma con la consapevolezza che l’incapacità o forse la non volontà regna sovrana. Sei giovane, ma avrai visto anche tu come funziona il nostro paese: sperare e pregare di non avere mai bisogno di qualcosa di “eccezionale”; forse tu, come chiunque, non pensavi che potesse accaderti una cosa così.
La soluzione è la casa di riposo per la tua giovane persona? Dove probabilmente resterai ad aspettare la vecchiaia, nel tuo silenzio, nel tuo dolore e davanti agli occhi di quel padre che vorrebbe il meglio per te. Che stupido anche solo pensare come papà Maurizio; qualcuno ci vede della ignoranza o dell’egoismo? Se così fosse, lo dico con il cuore, sono loro ad avere dei problemi.
Ma ecco che l’incontro formale è previsto per oggi in Campidoglio, quindi all’orizzonte un piccolo giardino, stanze ampie, non molto lontano dalla clinica Santa Lucia, che ti ha assistita per 13 mesi, né da Casal Bernocchi, il quartiere dove sei cresciuta; una cosa comunale nella disponibilità del Municipio. Il tam tam mediatico, la giusta comunicazione sono serviti. Ora il via al sopralluogo più importante, quello di papà Maurizio. Che sia la volta buona? L’incontro giusto e decisivo? Io, fossi in tutti voi, lo spererei.
Ti auguro di cuore di mettere la parola fine alle tante battaglie che in tutta probabilità potresti dover affrontare anche in futuro e di concentrarti sulla tua salute e la riabilitazione, che spero ti riporti ad essere il fiore che eri. In bocca al lupo a Chiara e papà.
Ciao Chiara. Un abbraccio
Nessuna lettera ma solo una certezza per chiara e suo padre, andatevene dall’italia e subito!. Perchè non sapete quello che dovete affrontare e sono certo che la burocrazia e lentezza vi metteranno a dura prova. Già ora vi siete accorti che per trovare una casa adatta per lei ci sono voluti miracoli, mi spiace scrivere così ma purtroppo la verità è sempre dietro l’angolo!. Vivreste meglio in una nazione ove i diritti che chiara avrebbe normalmente nelle sue condizioni attuali, siano sacrosanti!!!!!. Ma quì nò e sarà costretta a visite continue per ottenere briciole, poi grazie all’amore di suo padre potrà migliorare le stesse briciole verranno tolte!. Perchè?…………semplice!, starà meglio ma però in italia star meglio è come star peggio!!!!!…………..quindi più migliorerà e più le toglieranno ciò che ne abbia determinato i miglioramenti. Iniziando già dai soldi e infatti visto i 1200 euro di suo padre, siete per lo stato italiano ricchi!!!!!!!!!, magari se cambiaste cittadinanza o magari quella siriana, così pure rifugiati sarete ma con tanti diritti e oneri in soldini a cui un italiano si sognerebbe di avere!!!!. Mi spiace scrivere in questa maniera e rinnovo le mie scuse ai lettori che vorranno leggere queste parole, io se potessi far qualcosa la farei volentieri!……………ma di concreto nulla posso fare!. Ho seguito la sua storia tramite tg e quando ci penso…………….solo rabbia ho!, ma ancora di più mi sale, perchè ora arriverà la battaglia più dura; cioè lottare sia per vivere ma ancor di più sarà l’indifferenza di tutto quello che le sta intorno!. Cioè quello a cui sopra mi riferivo!. Grazie e vi chiedo perdono per la mia franchezza!!!!!!!.
Buongiorno
Carissima Lena, ascoltare certe cose ed essere testimoni, del completo abbandono da parte di chi, dovrebbe essere il primo a occuparsene, accresce ulteriormente la rabbia. Un essere ignobile, un verme, un infame, (non riesco a trovare altri aggettivi) che riduce una ragazza in quello stato, merita una cosa sola. La p. di m. Come padre,vorrei averlo tra le mani, giusto dieci minuti. Gli stessi aggettivi che ho usato per quel animale, li uso per le persone che credono che possa ancora essere recuperato. I così detti buonisti. Spesso mi chiedo quanto dovremo ancora sopportare, il totale disinteressamento delle nostre istituzioni e di chi è alla guida di questo paese. Mi chiedo perchè a pagare debbano essere sempre e solo le persone perbene e mi chiedo, quando la giustizia potrà essere considerata per quello che rappresenta. Oggi è solo merce avariata, fatta da persone avariate. Tutto questo a scapito di persone come Chiara. E’ mia convinzione, credere che prima o poi, il popolo si farà giustizia da solo. Ritorneremo ai tempi del far west. Mi spiace ribadire certe cose, ma se Chiara fosse stata una clandestina dalla pelle scura, l’interessamento delle nostre istituzioni sarebbe stato differente. In questo caso, personaggi che molto spesso, scendono in piazza sventolando la bandiera “arcobaleno”, avrebbero raso al suolo, l’intera Capitale. Ipocriti, vestiti di rosso. Questo è il paese, dove è nata l’ipocrisia. Abbiamo l’esclusiva. Tuteliamo le coppie omosessuali e usiamo i bambini come oggetti di scambio. Tra non molto, la donna potrà affittare il proprio utero per fini commerciali e ci sono personaggi politici all’interno della CE, favorevoli alla pedofilia. Ma una povera ragazza come Chiara, dopo aver subito una violenza fisica inaudita, si ritrova sola e abbandonata da tutti. Inorridisco al solo pensiero. E i nostri politici ? fingono di non vedere, consapevoli del fatto che a loro una cosa del genere, non succederà mai. Loro e le loro famiglie, sono perennemente accompagnati dalle guardie del corpo. e’ chiaro che per loro, il problema non sussista. Come ho già detto in un altro blog, il loro interessamento verso di noi, arriva in un periodo ben preciso. Il periodo delle elezioni. Giusto in quel periodo, la loro lingua, scivola in modo molto garbato sul deretano degli Italiani. Le promesse si sprecano e spesso rasentano la pura fantascienza. Dopo il consenso del popolo, ritornano nelle loro fogne. I palazzi del potere. Ovviamente, dimenticandosi di tutte le promesse. Lo stesso comportamento che hanno i topi. Mi scuso con i simpatici animaletti, non volevo offenderli. Rinchiudere la povera Chiara in una casa di riposo ? nulla di più devastante. Conosciamo tutti, cosa succede all’interno di queste strutture. Il compito per la sistemazione di questa ragazza, spetta al Comune. Trovare un giusto collocamento, non deve essere un obbligo, ma un dovere. Il dolore che ha colpito questa famiglia è immenso, cerchiamo di renderglielo il meno gravoso possibile. Ciao dolce Chiara. Considerata la tua giovane età, sono certo che tornerai presto in salute. Non ti conosco ma ti voglio bene. Un bacio e un abbraccio da parte di un papà.
Cordialmente.
@ Marco
Purtroppo la pena di morte non risolve i problemi, anzi, c’è il rischio che con la giustizia italiane ne faccia le spese un innocente. Semmai, quando le prove sono oltre ogni ragionevole dubbio, come nel caso di Chiara, condannerei il responsabile al mantenimento vita natural durante della vittima.